Il garante delle comunicazioni è stato ascoltato dalla commissione Lavori pubblici del Senato sul decreto che introduce un’autorizzazione preventiva per inserire contenuti online (diventato famoso nel mondo come decreto anti YouTube), voluto dal governo Berlusconi per mezzo del sottosegretario Romani.
Pubblichiamo qui le due frasi chiave dell’intervento di Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità garante delle comunicazioni: l’Italia rischia di diventare “un caso unico nel mondo occidentale” e “non è consentito un filtro preventivo”.
Peccato che il parere del garante non sia vincolante e il parlamento possa ignorarlo.