“Un filtro generalizzato su internet da una parte è restrittivo, come nessun paese occidentale ha mai accettato di fare, dall’altra è inefficace perché è un filtro burocratico a priori”. Ha ragione da vendere Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, quando si esprime contro la regolamentazione “da regime” voluta per internet dal governo Berlusconi con il decreto Romani.
Come ha ragione da vendere Alessandro Gilioli su Piovono rane quando si schifa per le possibili modifiche al decreto ammazza-video che Romani sarebbe pronto a fare dopo aver incontrato Yahoo e Google. Questo modo di fare fa schifo anche a me.