Leggere l’inchiesta del New York Times sull’ultimo caso di pedofilia e vedere il loro modo di porgere la notizia ai lettori lascia un po’ di amaro in bocca. Perchè dimostra che è possibile fare del buon giornalismo sulla base di fatti concreti e documentazione provata affinché chi legge possa farsi un’idea e costruirsi così un’opinione su una delle vicende più scabrose – ma è meglio dire schifose – che ha colpito santa romana chiesa negli ultimi tempi.
Sui siti e sui giornali italiani (tranne le solite buone eccezioni) è invece già guerra tra Vaticano e USA. Non si capisce bene cosa sia successo, ma si da’ forza a opinioni scomposte (quelle vaticane) che poco o niente hanno a che vedere con i fatti espressi nero su bianco grazie alla riproduzione di documenti originali scovati dal NYT.
E il giornale newyorkese ha un altro merito. Guardate un po’ come propone in maniera chiara ed esplicita le prove, i documenti, le lettere, la ricostruzione temporale di una vicenda durata decenni e dai complessi incastri. Abbiamo molto da imparare.