La vecchia metafora del giornalista che per essere tale deve consumare le suole delle scarpe camminando per le vie del mondo va aggiornata. A questa insostituibile attività fisica (non si scrive senza conoscere le cose) è necessario aggiungere un’altra abilità: quella dell’hacker, inteso come profondo conoscitore della rete e delle potenzialità che essa offre.
Grazie a Luca De Biase ho scoperto questo corso di formazione che mette insieme diverse competenze e cerca di unire professionalità più che mai attuali per ribadire la necessità della capacità di approfondimento che un giornalista deve comunque avere. Perché oggi si parla molto di Wikileaks ma pochi saprebbero lavorare come Assange e suoi collaboratori.