Una terra stronza. Ma da raccontare. Il Mugello secondo Simona Baldanzi

Serata Baldanzi-Mugello

«Ero stanca del Mugello, di questa terra-cantiere che si trasforma per rimanere sempre come è. Una terra di transito, stronza, senza carattere. Non ne potevo più di difendere qualcosa senza colonna vertebrale. Difenditi da sola. Questo, alla fine, le volevo dire, andandomene, come quando si sbatte la porta e si dicono cose forti e ridicole. Poi ci torni, vinta. La terra ti sta sotto le unghie, ti sta negli occhi e non va via. Decidi pure di fartela a piedi, di stare con lei per interi giorni di fila. Lechiese, i boschi, la scuola di don Milani e la tomba di Dossetti, le torri e gli orologi, le burraie e le cave, i morti di guerra e sul lavoro, i mobilifici e le fabbriche dismessi,le colline di tanti verdi che mi calmano, le montagne che paiono dorsi di animali preistorici. Riecco il Mugello. Un passo alla volta.»

Così Simona Baldanzi presenta il suo ultimo libro “Il Mugello è una trapunta di terra” (Laterza 2014) nel quale racconta, grazie ad un viaggio fatto a piedi nei luoghi chiave del territorio dove è nata e dove è tornata a vivere, come la voracità dello sviluppo a tutti i costi ha depredato uno dei luoghi più belli d’Italia. L’appuntamento è alle 18.00 alla casa del popolo di Caselle, sopra Vicchio (FI) per il ciclo InControCultura. A discuterne ci saranno anche Tiziano Cardosi, dei No Tav fiorentini e Antonio Chiarelli dell’Anpi di Vicchio.

Visto l’argomento approfitto di questo post per segnalarvi due progetti che ho curato negli ultimi mesi per l’Altracittà e La Città Invisibile e che raccontano anch’essi parte della storia mugellana: la Timeline sul caso della discarica di Paterno e la Mappa degli eccidi nazifascisti. A sabato!

 

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