Il messaggio “agli amici e ai compagni di lotta” arriva esattamente alle 13.45 di mercoledì 17 gennaio. È una data storica per chi lo ha scritto: il Movimento contro il progetto dell’aeroporto Notre-Dame-des-Landes, vicino Nantes, in Francia. Pochi minuti prima il presidente Emmanuel Macron, di concerto con il governo, aveva deciso di cancellare la realizzazione di un aeroporto progettato 50 anni fa e che sarebbe costato 730 milioni di euro e ingenti danni ambientali.
A vincere contro l’ennesima Grande Opera Inutile e Imposta, le cosiddette GOII, oggi sono quindi gli ‘zadisti’ francesi (dall’acronimo ZAD Zone à défendre) impegnati sul proprio territorio, ma anche a livello europeo, nella lotta contro le imposizioni del sistema capitalista alle comunità locali. In Italia tra i primi a festeggiare sono i vari movimenti NoTav, NoTriv, NoMose, per citarne solo alcuni.
A comunicare ai fiorentini del successo è Tiziano Cardosi, presidente del comitato No Tunnel Tav e da anni in contatto proprio con gli attivisti di Nantes. Una mail per dire semplicemente: “Siamo felici. La loro lotta alla fine ha vinto!” per poi aggiungere che “questa vittoria è una vittoria di tutti quelli che lottano contro le Grandi opere. Da forza anche a noi perché dimostra che la ragione e la giustizia possono vincere“.
C’è voluta molta pazienza agli oppositori francesi dell’ennesimo danno al bilancio pubblico. Sono serviti cinquanta anni di conflitto in cui gli zadisti hanno occupato le terre dei cantieri, hanno vissuto letteralmente nel bosco che il cemento armato avrebbe annichilito per sempre con la devastazione di un ecosistema naturale preservato da secoli. Hanno fatto politica dal basso con le persone e per le persone che avrebbero visto la propria vita cambiare in peggio. E hanno vinto.
La battaglia però continua. Macron ha espresso la volontà di eliminare tutte le ZAD francesi, gli attivisti dal canto loro hanno annunciato che si batteranno per la democrazia a partire dalle pratiche condotte nel territorio liberato di Notre-Dame-des-Landes. Una zona che deve rimanere ricca di sperimentazione sociale, ambientale e agricola. Per loro è necessario che i contadini e gli abitanti espropriati negli anni possano riconquistare i diritti negati e che gli abitanti del bosco e dei campi limitrofi, sono circa 200, possano continuare a viverci e a prendersene cura a lungo termine insieme ad un movimento fatto agricoltori, naturalisti, volontari
Nello storico messaggio delle 13.45, in quello che viene definito “un jour mémorable”, il Movimento di Notre-Dame-des-Landes invia anche “un fort message de solidarité vis-à-vis d’autres luttes contre des grands projets destructeurs et pour la défense de territoires menacés“.
Qui a Firenze, dal nostro territorio minacciato, li ringraziamo, plaudiamo al risultato conseguito e raccogliamo la sfida. Di Grandi opere inutili e imposte, oltreché dannose, Firenze ne è piena. A partire, guarda un po’, dal nuovo aeroporto di Peretola, passando per l’inceneritore, la stazione e il tunnel dell’Alta velocità.
Pubblicato su La Città Invisibile del 18 gennaio 2018
Per approfondire il tema delle GOII consigliamo la lettura di Le Grandi opere inutili e imposte di Tiziano Cardosi per la rivista Il Ponte.
Sulla lotta francese segnaliamo l’articolo Notre Dame des Landes, la val di Susa francese di Elena Gerebizza per Re:Common.
Sui conflitti nella Piana Firenze-Prato-Pistoia l’Atlante di perUnaltracittà curato da Antonio Fiorentino.