C’è un grande paradosso nella vicenda di Marco, il libraio senza dimora che vive della generosità di chi percorre il sottopassaggio delle Cure. Marco è stato adottato da chi offre qualche spicciolo in cambio di un romanzo, o porta del cibo, un maglione o una coperta. Quel tunnel non è il bosco periglioso di Cappuccetto Rosso. Almeno per chi ha gli strumenti per comprendere la realtà (no, non i benpensanti).
E infatti nel settembre scorso Marco, e con lui chi trova un riparo sicuro e protetto nella città degli studentati di lusso e degli affitti brevi, è stato adottato anche dal Comune che ha riconosciuto il suo impegno e, nello spirito dell’art. 3 della Costituzione “rimuovere gli ostacoli (…) che impediscono il pieno sviluppo della persona”-, con una delibera ha dato a Marco la possibilità di vendere in piazza con un vero e proprio banco.
Dopo sei mesi si sono però perse le tracce del progetto, mentre un’altra anima dell’amministrazione, quella armata del Reparto Antidegrado con il plotone “Fahrenheit 451” ha sequestrato a Marco 155 libri e lo ha multato per oltre 5.000 euro per restituire decoro al sottopasso e sicurezza ai cittadini perbene. Decoro, merito, disciplina: parole d’ordine che legittimano la paura contro ciò che è diverso, sporco, minaccioso per l’ordine e la sicurezza. Ma chi sono i germi e i batteri che vanno buttati fuori dalla casa comune dei cittadini perbene?
Per ragionarne insieme, per fermare le pulsioni di destra sempre in agguato nelle stanze del potere, Fuori Binario ha organizzato per domenica 9 marzo proprio in Piazza delle Cure un’assemblea intitolata “Punto a capo. La sicurezza dell’accoglienza”. Vi aspettiamo.
da Resistenze, rubrica di Fuori Binario del 1 Marzo 2025
