Il decreto legge dell’infamia approvato dal governo di Giorgia Meloni e Matteo Salvini è il n. 124 del 19 settembre scorso. Al terzo comma dell’articolo 21 prevede la costruzione dei nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr), destinati a chi scappa da guerre e carestie nel sud del mondo, sopravvive a viaggi estenuanti e pericolosi, e finalmente arriva sul suolo europeo. Superato tutto ciò il migrante che giunge nel nostro paese è destinato, dal governo più a destra della Repubblica italiana, a finire in luoghi che alcune associazioni per i diritti umani hanno definito “peggio delle carceri”. Le celle di sicurezza dei Cpr saranno infatti costituite da moduli prefabbricati blindati, per evitare tentativi di rivolta e le porte saranno chiuse con serramenti di tipo penitenziario. Il tutto disposto con il sistema del Panopticon.
Magnanimamente, però, la legge italiana favorisce lo “straniero” in cerca di asilo nel continente più ricco ed egoista del mondo -, permettendogli di versare una cauzione di 5mila euro (sic) ed evitare così la detenzione. Nei documenti ufficiali, svelati meritoriamente dal quotidiano Il Domani, è indicata anche la costruzione di un Cpr in Toscana, ad Aulla. Immediatamente è scattata la reazione delle associazioni toscane, unite nella rete dell’Accoglienza Non Governativa (Ang), tra cui Oxfam, Arci, Asgi, Cospe, Cat.
Insieme chiedono alla Regione Toscana e agli Enti locali “di opporsi con forza alle nuove norme”. Per loro “i Cpr hanno già dimostrato di essere inutili per gestire i rimpatri, estremamente costosi e profondamente lesivi della dignità e dei diritti umani fondamentali, visto che si tratta di spazi semplicemente non degni di un paese civile”. Secondo le organizzazioni aderenti alla rete il decreto dà “il senso di un disegno non solo segregazionista, ma violentemente securitario e prevaricante delle istituzioni e comunità locali. Nella partita Cpr, infatti, entrano improvvisamente il Ministero della Difesa, le Forze Armate e Difesa S.p.A..
Inoltre i Cpr sono stati inseriti nella lista delle opere destinate alla sicurezza e alla difesa nazionale, al pari di caserme, basi missilistiche, poligoni di tiro, arsenali”. Quest’ultima perversione vuol dire che per aprire un nuovo Cpr potranno essere attivate quelle “procedure di somma urgenza” che il nostro ordinamento prevede al verificarsi di pericoli imprevisti che determinano rischi per l’incolumità pubblica. È così che una persona, un richiedente asilo, viene trattato alla stregua di un cataclisma, di un’alluvione o di un terremoto. Solo un modo, per la destra al governo, di continuare a governare spaventando le persone, cercando di aizzare l’elettorato italiano contro un nemico esterno, mentre il paese va a rotoli a causa di una classe politica inetta e incapace, forte coi deboli e debole coi forti.
Per la rete Accoglienza Non Governativa, “continuare a considerare i movimenti migratori come un fenomeno eccezionale, come negli ultimi decenni, non permette di affrontare le sfide con le quali la società si deve confrontare. Occorre cambiare paradigma, trasformare ciò che i governi vedono come rischi e pericoli in opportunità di crescita sociale”.
Da Fuori Binario, dicembre 2023